Icona della Madonna della Scala
L’Icona, dedicata alla Madonna della Scala, dove era racchiuso un pregiato quadro ad olio, del quale non è stata rilevata l’epoca e la fattura, originariamente era ricavata in muratura e poggiava sulla roccia alle pendici del Castello, in prossimità della strada di accesso pedonale al Borgo, subito prima della Porta di Mola.
Dopo la costruzione dell’attuale Strada Rotabile S.P. N.10, che ha modificato l’accesso al paese, negli anni ’60, l’icona, ad opera dei fedeli, venne trasformata in una grotta scavata nella roccia della parete del castello allo stesso posto della sua originaria posizione.
Il quadro della Madonna è stato collocato al centro di un moderno altare marmoreo dove oggi si può ammirare.
Biblioteca Comunale
Edificio di antica costruzione risalente al XIX secolo con architetture tipiche del vecchio Borgo Medievale. A partire dal 1920 è stato sede della I° Scuola Elementare di Castelmola.
Successivamente nel 1956 l’edificio è stato ristrutturato ed adibito all’attuale Biblioteca denominata Prof. Salvatore Gullotta, Cittadino Castelmolese che ha donato il proprio patrimonio librario. L’edificio architettonicamente presenta il caratteristico Bagghio, arco di sostegno della scala di ingresso alla biblioteca dall’antistante belvedere della Chiesa Madre.
Pozzetti Romani di Myle
Erano delle antiche cisterne per la raccolta delle acque realizzate da Andromaco nel 367 A.C., per migliorare le condizioni di vita del primo insediamento a Piano delle Ficare.
Anticamente queste cisterne venivano chiamate stagnuni e se ne contavano circa una trentina disseminate nel territorio dell’antica Myle.
Oggi ne restano tre ancora intatti ed uno semi distrutto. Gli studiosi fanno risalire il primo insediamento dell’antica Myle all’età del ferro (VIII secolo a.C.), ad opera dei Siculi, grazie al ritrovamento della Necropoli di Cuculunazzo.
Myle fu assediata più volte dal tiranno di Siracusa, Dionisio, il quale riuscì ad occuparla solo nel 392 a.C.
Dopo il periodo greco, la città fu dominata da Andronaco, che realizzò le prime infrastrutture come il centro abitato e le cisterne, per poi essere conquistata da altri tiranni, dalla dominazione dell’Impero Romano d’Occidente, dei Bizantini e dei Saraceni, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Piazza Sant'Antonio
Costruita nel 1954, sull’antica piazzetta antistante l’omonima Chiesa, è stata realizzata a mosaico con quadri e rombi in pietra bianca e lavica e rappresenta l’ingresso principale del Borgo che, con le storiche architetture che la contornano, per la sua particolare bellezza e posizione, lascia meravigliati i visitatori che giungono numerosi da tutto il mondo.
La Piazza presenta dei marciapiedi alberati dove sono stati costruiti dei sedili in pietra calcarea dello stesso stile della pavimentazione e belvederi, dai quali si può ammirare il superbo panorama su Taormina ed il suo Castello e sul mare Jonio definito dalla vicina costa della Calabria.
Antico Arco
La sua realizzazione è stimata intorno all’anno 900 d.c. con caratteristiche costruttive greco-romane. L’arco monumentale era situato subito dopo la Porta di Mola, ingresso principale del Borgo, alla sommità di una scalinata ricavata lungo la parete rocciosa, da dove dominava l’antica piazzetta antistante la Chiesa di Sant' Antonino (oggi auditorium comunale). Durante la costruzione della attuale piazza Sant' Antonino, l’Arco, simbolo dell’ingresso al paese, è stato isolato e posizionato su una gradinata in pietra calcarea che ne esalta la maestosa bellezza.